Il luppolo (Humulus lupulus) è diffuso allo stato selvatico in Europa ed Asia; nel Nord Italia è presente una sottospecie endemica. Questa pianta è coltivata sin da tempi antichi nell’Europa temperata, soprattutto per produrre birra: le prime testimonianze di coltivazione risalgono ai tempi dei Romani. Si tratta di un rampicante perenne, i cui fusti fragili e flessibili, lunghi fino a 7 metri, coperti di piccole spine, si avvolgono a spirale e si abbarbicano a qualsiasi supporto. Le foglie sono verde chiaro, ruvide e dentate, i fiori bianco-verdastri compaiono in estate: essendo una pianta dioica presenta su esemplari distinti fiori maschili, in pannocchiette, e femminili, in coni, preziosi per fabbricare la birra. I frutti sono acheni grigiastri, ricchi di granellini gialli, resinosi, aromatici e dal sapore amaro.
Consigli di coltivazione
E’ una pianta molto rustica e vigorosa, che ama i terreni fertili, freschi, sciolti, preferibilmente calcarei e sempre ben lavorati. Richiede una posizione soleggiata, aperta, con buona circolazione d’aria, ma riparata dai venti forti e dall’aria umida. Si moltiplica per talea o pollone, interrati in primavera distanziando le piante di circa 2 m e dotandole di sostegno. Possono essere necessari anche 5 anni per vederlo in fiore. A inizio inverno occorre potarlo alla base e proteggerlo dal gelo. E’ molto importante eliminare regolarmente dalla base del fusto i getti in eccesso.
Da non dimenticare
La varietà più ornamentale, indicata per giardino e terrazzo, è L. h. “Aureus”, con foglie verde chiarissimo. Non fate mai mancare l’azoto: una carenza può compromettere l’aroma del luppolo. Le cime dei germogli (che si consumano come asparagi) si raccolgono in primavera e si consumano come asparagi. I fiori si raccolgono a inizio autunno,si fanno essiccare in luogo ombroso e asciutto e si utilizzano in tisane per rilassare e favorire il sonno.
Luppolo aromatico: come e quando irrigare
Il luppolo richiede irrigazioni frequenti ma mai eccessive per tutta la stagione vegetativa. Per mantenere la pianta in salute è bene irrigare poco e costantemente, evitando ristagni d'acqua e garantendo un buon drenaggio. Per il tipo di irrigazione necessaria, questa pianta si trova benissimo con un sistema di irrigazione a goccia.
Per irrigare le piante aromatiche con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua.
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie delle piante. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
Per le piante aromatiche in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore elettronico, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per le piante aromatiche in vaso è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.